mercoledì 22 giugno 2011

Record di presenze alla fiera AllDigital

Oltre 2000 visitatori, quasi più del doppio dello scorso anno, hanno sancito il grande successo della seconda edizione di AllDigital, l’expo sulle tecnologie digitali che si è svolto il 16 e 17 giugno in fiera a Vicenza. Il meglio dei servizi e delle applicazioni di ultima generazione, esposte da oltre una cinquantina di aziende, sono sfilate sulla passerella “high tech” di una due giorni ricca di eventi. «Senza falsa modestia – ha commentato Paolo Dalla Chiara, presidente di AllDigital - devo dire che abbiamo lavorato bene, ma il merito va soprattutto al digitale: il vero protagonista dei nostri tempi». Ed infatti non è un caso che il 16 giugno, giorno di inizio di AllDigital, abbia segnato una tappa importante dell'era digitale: in quel giorno, a Bruxelles, la Commissione Europea si è infatti riunita per gettare le basi dell'”Unione Digitale Europea ” prevista per il 2020. E proprio l'Europa è stata la protagonista del convegno “L'Agenda Digitale europea ed italiana, le reti e i servizi”, che ha inaugurato la manifestazione. L'intervento in diretta video di Antonio Preto, capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha ribadito la volontà dell'Europa di arrivare, entro il 2020, al mercato unico digitale. «Questa è una rivoluzione paragonabile a quella dell'energia elettrica – ha sottolineato Preto – ed è di primaria importanza raggiungere gli obbiettivi prefissati entro il 2020. Il primo: la connessione ad internet veloce per il 100% della popolazione e l'abbattimento definitivo del digital divide». Un programma nel quale rientrano le soluzioni satellitari proposte in Fiera dall'azienda vicentina Open Sky con il nuovo sistema Tooway di Eutelsat/Skylogic che permette la connessione ad internet veloce via satellite anche in tutte le zone non coperte dal segnale terrestre. Il nuovo Tooway è stato presentato al “Meeting Nazionale Tooway”, evento che ha registrato la partecipazione di un gran numero di installatori e addetti ai lavori. «L’installatore è l’anello fondamentale della catena del servizio Tooway », ha specificato Fabio Valle, responsabile Marketing Strategico e Business Planning VAS di Eutelsat, nel suo intervento al convegno. «Tooway 2 è tra i migliori sistemi wireless al momento, un Wi-Max dal cielo – ha aggiunto il direttore generale di Open Sky Walter Munarini – e la nostra azienda sviluppa applicazioni wireless building automation sopra a questo potente servizio». Assieme al satellite, AllDigital ha avuto anche altri due protagonisti principali: il Cinema, al centro dell’affollatissimo dibattito, ed il Digitale Terrestre, altro convegno che ha registrato una grande partecipazione di visitatori. Diversi i seminari tecnici che hanno toccato tematiche di forte interesse per i tecnici installatori: alta definizione e TV 3D, fibra ottica e reti LAN, videosorveglianza, internet a banda larga, connessioni Wi-Fi, cablaggio strutturato, automazione domestica, sicurezza nei cantieri, hanno tutti registrato il pienone di partecipanti. “Le sale cinematografiche ed il passaggio al digitale” è il convegno promosso da AGIS-ANEC Tre Venezie, in collaborazione con Open Sky, che ha fatto il punto della situazione sulle nuove potenzialità e vantaggi della sala digitalizzata. Attualmente circa 1000 su 3500 cinema italiani sono digitalizzati, un numero destinato ad aumentare repentinamente visto il risparmio rispetto alle pellicole analogiche, che hanno raggiunto costi ormai proibitivi (circa 1000 euro a copia). «Chi non avrà il proiettore digitale tra pochi mesi sarà fuori dal mercato - ha sottolineato in apertura dell’incontro Tiziano Solmi, Vicepresidente Sezione AGIS-ANEC Tre Venezie – ed oggi l’investimento e gli aiuti per l’ammodernamento sono due condizioni fondamentali». Per quanto riguarda il Digitale Terrestre, ripreso dalle telecamere 3D di Quartarete TV si è svolto il convegno “Il digitale televisivo terrestre: esperienze, evoluzioni e prospettive” che ha affrontato le problematiche relative alla seconda fase dello “switch off” italiano. AllDigital, ha trattato quest’anno più che mai il Digitale a 360° con un calendario ricchissimo: 6 convegni istituzionali e più di 10 seminari, tra i quali anche il “1° Convegno Nazionale Installatori Tivù” a cura di Tivù con la partecipazione di otto aziende del settore TV sat/DTT e dell’operatore satellitare Eutelsat che ha registrato nei due giorni di fiera quasi 300 presenze ai soli seminari tecnici. La realizzazione della gran parte dei seminari di AllDigital Expo è stata possibile grazie al supporto dato dal Centro di Formazione Professionale Installatori Rener-IPLAB, partner AllDigital per la formazione. «Anche quest’anno i seminari tecnici hanno registrato una partecipazione straordinaria ed interessata di installatori, colmando in ogni ordine di posto le relative sale - ha commentato Tiziano Santoro, Direttore Commerciale di Rener-IPlab – a testimonianza dell’impegno quotidiano che la nostra Scuola dedica all’aggiornamento dei tecnici installatori ed alle opportunità che la tecnologia offre agli stessi per garantire nuove occasioni di lavoro». AllDigital ha chiuso l’edizione 2011 con un bilancio che va al di là di ogni più rosea previsione, tracciando gli appuntamenti digitali dei prossimi anni e fissando per giovedì 21 e venerdì 22 giugno 2012 l’appuntamento con la terza edizione.


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martedì 21 giugno 2011

Bancomat non ancora per tutti

Il 70% degli italiani possiede la carta bancomat, ma solo un utente su due la
utilizza per prelevare o fare acquisti. Una nuova ricerca Wincor Nixdorf
realizzata in collaborazione con Doxa conferma che la carta elettronica più
diffusa in Italia trova ancora almeno due resistenze nella popolazione:
sicurezza percepita non sempre sufficiente e poca dimestichezza con la
tecnologia, soprattutto tra le donne e la popolazione anziana
I principali risultati in sintesi:
• Il 70% degli italiani possiede una carta bancomat; solo il 52% la usa per prelevare, il 53%
per fare acquisti
• Il prelievo medio allo sportello è di 150 Euro. Ogni settimana in Italia si prelevano oltre 4
miliardi di Euro
• Il 29% degli intervistati esprime almeno una paura nel prelevare al bancomat: il 27% si fida
poco della tecnologia, il 23% mostra paure di natura personale
• Gli italiani che annotano il codice “pin” sul bancomat o su di un foglietto nel portafoglio sono
in via d’estinzione: ora il 67% lo impara a memoria, il 20% lo trasforma in numero di telefono
• Le abitudini rassicurano: quasi la metà degli intervistati preleva sempre allo stesso sportello
bancomat (47%), un italiano su tre lo fa presso gli stessi due o tre sportelli (37%)
• Solo il 64% dei piccoli esercenti (farmacie, benzinai, tabaccai) accetta il bancomat, ma già il
15% di loro usa i nuovi sistemi di versamento intelligente (il 20% dei tabaccai)
Milano, 24 maggio 2011 – Rimane la carta elettronica più diffusa in Italia, ormai il 70% degli
italiani ne possiede almeno una, ma incontra ancora spesso qualche resistenza. Come
conferma infatti una nuova ricerca Wincor Nixdorf realizzata in collaborazione con Doxa”1, solo
il 53% degli italiani usa il bancomat per gestire i propri pagamenti e acquisti quotidiani, il 53%
per prelevare. In questo secondo caso, il prelievo medio è di 150 Euro mentre il valore totale dei
prelievi nel Paese ogni settimana supera i 4 miliardi di Euro. Volumi importanti per un fenomeno
che – nonostante gli oltre trent’anni di servizio in Italia – sconta ancora qualche reticenza da
parte di fasce specifiche della popolazione (in prevalenza donne e anziani), soprattutto legata
alla sicurezza percepita e alla poca dimestichezza con la tecnologia.
Sportello Bancomat, questo sconosciuto (alle spalle)
Se solo un italiano su due oggi preleva allo sportello automatico, è pur vero, secondo la ricerca,
che gli utenti si ritrovano tutti, chi più chi meno, con gli stessi accorgimenti e pari buon senso
davanti ai terminali: ci si guarda alle spalle, si chiede il rispetto della distanza per la
riservatezza, si copre la tastiera nel digitare il codice “pin” o ancora si osserva l’integrità della
macchina e della tastiera. Ciò che cambia di volta in volta è la tipologia di paure dichiarate. Se
infatti il 29% degli intervistati esprime almeno una paura nel prelevare al bancomat, il 27%
sottolinea come si fidi ancora poco della tecnologia mentre il 23% mostra paure di natura
1 Nel mese di marzo 2011 sono state realizzate 600 interviste CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) a un
campione rappresentativo della popolazione italiana 18-74 anni che utilizzano il Bancomat per prelevare.
COMUNICATO STAMPA 24/05/2011
personale (riconducibili ad aspetti soggettivi o, per esempio, a persone presenti nelle vicinanze
dello sportello).
In generale, però, la sensazione di sicurezza allo sportello è aumentata nel tempo, e oggi la
stessa consapevolezza dei rischi è di molto cresciuta. Un esempio su tutti: la “specie” di italiani
– nel recente passato ancora molto diffusa – che annotano ancora il codice “pin” sul bancomat
o in un foglietto nel portafoglio è ormai in via d’estinzione (dichiarano di tener fede a queste
errate tradizioni solo, rispettivamente, il 3% e il 7% del campione): ora il 67% degli utenti lo
impara a memoria e il 20% lo trasforma in numero di telefono da conservare, magari camuffato,
all’interno della rubrica.
Le abitudini contano. E rassicurano
Quasi la metà degli intervistati preleva sempre allo stesso sportello bancomat (47%), un italiano
su tre lo fa presso gli stessi due o tre sportelli (37%). Il luogo che si conosce spinge infatti a
credere di poter meglio controllare la situazione e riconoscere eventuali fattori di rischio. Gli
italiani sono inoltre più propensi a scegliere un ambiente al chiuso, perché ne ricavano una
sensazione di maggior sicurezza. Il 33% di chi preleva all’interno di un’agenzia della banca e il
26% di chi preleva in un locale adiacente si sente infatti del tutto sicuro nell’effettuare questa
operazione contro l’8% di chi preleva da sportelli sulla strada o presso centri commerciali.
Anche il fatto che l’ambiente sia ben illuminato incide sulla scelta (il 67% degli intervistati ha
dichiarato che predilige più spesso sportelli di questo genere).
Le abitudini incidono anche su coloro che dichiarano di non utilizzare per nulla il bancomat per
prelevare: il 52% di loro si sente infatti più sicuro ad andare in banca dal cassiere, il 45% lo
trova più comodo e il 30% ne approfitta per svolgere operazioni particolari.
Clonazione, la grande paura
Tra le paure che limitano il ricorso al bancomat, quella oggi più diffusa e percepita è
sicuramente quella della clonazione della carta. Il 19% degli italiani ha dato infatti a questa voce
il massimo valore di rischio percepito. Una risposta adeguata delle banche e l’assunzione di
particolari presidi a tutela dell’utente possono aiutare a rassicurare. Tra questi, ad esempio,
risultano graditi e valutati importanti le videocamere di sicurezza, gli sms che segnalano prelievi
superiori ad un certo importo, i sistemi di allarme che rilevano situazioni sospette a tecnologie
innovative di sicurezza aggiuntive rispetto al codice “pin” (come per esempio l’impronta digitale).
Piccoli esercenti: il versamento si fa intelligente, i pagamenti meno
Ancora oggi solo il 64% dei piccoli esercenti (farmacie, benzinai, tabaccai) accetta pagamenti
con il bancomat. Già il 15% di loro usa però i nuovi sistemi di versamento intelligente agli
sportelli bancomat per gestire il contante, percentuale che scende al 9% considerando i soli
assegni. Se infatti il 51% degli esercenti intervistati si sente del tutto sicuro nel versare allo
sportello con il cassiere, una percentuale di poco inferiore, il 30%, dichiara la stessa sicurezza
nell’effettuare questa operazione presso uno sportello bancomat. Se presso il cassiere la paura
più ricorrente riguarda la possibilità che vengano commessi degli errori nell’accredito sul proprio
conto corrente o nel contare il contante, allo sportello bancomat emerge la paura di non poter
annullare l’operazione in caso di dubbi o errori o che la carta possa essere clonata.

Fabbri: gelato senza frontiere

Bologna, giugno 2011 – Sarà tutto italiano il gelato che, dal 19 al 24 luglio, oltre cento ristoranti in tutto il mondo proporranno in una veste inedita. Fantasia e nuovi abbinamenti, tutti con un elemento in comune: il piatto. Il gelato nel piatto torna quest’anno con la sua seconda edizione, per “impiattare” il celeberrimo dessert freddo trasformandolo in ingrediente d’eccezione di preparazioni dolci o salate. E Fabbri 1905, l’azienda bolognese dell’Amarena, raccoglie “la sfida”: sarà main sponsor della manifestazione, promossa dal portale InformaCibo, con i suoi prodotti per il gelato artigianale. Dall’Italia, l’iniziativa arriverà a Parigi, Pechino, Buenos Aires, Tokyo, passando per Mosca e Hong Kong. Un vero e proprio giro del mondo alla scoperta del made in Italy culinario di cui Fabbri è esponente da oltre cent’anni. Prezioso alleato dei professionisti della ristorazione, l’azienda metterà a disposizione dei ristoratori che aderiscono all’iniziativa i suoi ingredienti per la gelateria, Amarena Fabbri in testa. “Da sempre Fabbri porta fuori dai confini italiani la bontà e la qualità del gelato italiano, promuovendone la conoscenza e la diffusione” afferma Nicola Fabbri, Amministratore di Fabbri 1905. “Usciamo dall’esperienza positiva del Firenze Gelato Festival e guardiamo con impazienza al taglio del nastro dell’edizione 2011 de Il gelato nel piatto. Metteremo a disposizione di tutti i ristoratori che sceglieranno di usare ingredienti Fabbri un kit di prodotti ad hoc: segno concreto del nostro impegno in questa manifestazione che abbatte le frontiere del gelato. Non solo quelle geografiche, ma anche quelle del gusto: questo dolce freddo e cremoso si rivelerà ingrediente perfetto in ogni tipo di ricetta”.
Ufficio stampa:
Lead Communication
Anita Lissona
anita.lissona@leadcom.it
Alessandro Bizzotto alessandro.bizzotto@leadcom.it

Scorta Famiglia Nostromo: fai il pieno di tonno per tutta l'estate

Con la stagione estiva cresce la voglia di prodotti freschi, semplici, preparati al momento e, mai come in questa stagione, il tonno non può che diventare il re della tavola. Per questo motivo, in estate la Scorta Famiglia Nostromo è ancora più utile: un’unica confezione in cui sono inserite scatolette all’olio di oliva del miglior tonno prima scelta garantito da Nostromo.

Il pack Scorta Famiglia, facilmente riconoscibile a scaffale grazie ad un’inconfondibile striscia rossa che lo contraddistingue è disponibile in differenti formati e, nelle confezioni da 8X80g e 12x80g, presenta un pratico dispenser che consente di conservare più confezioni in pochissimo spazio.

Pratico e sempre pronto nella dispensa, la Scorta Famiglia Nostromo rende più facile preparare piatti estivi squisiti e freschi in poco tempo, inoltre, saporito e versatile, la prima scelta Nostromo è l’alimento ideale per portare in tavola ogni giorno il giusto apporto di pesce nell’alimentazione quotidiana.

Disponibile presso qualsiasi insegna, la Scorta Famiglia è la scelta migliore per tutti i golosi di tonno che vogliono sbizzarrirsi in cucina senza rinunciare a qualità e gusto.

Nostromo Prima Scelta Scorta Famiglia è disponibile nei formati: 4x120g; 4x160g; 6x80g; 8x80g e 12x80g.

Contatti: Pragmatika S.r.l.
Chiara Soverini
chiara.soverini@pragmatika.it
Nicole Morgera
nicole.morgera@pragmatika.it



Rockwool, Convegno Internazione Architettura Sostenibile

Firenze, 21 giugno 2011 - Nasce dall'impegno costante in favore della ricerca di soluzioni con elevate performance di efficienza energetica, il sostegno di Rockwool Italia al "Convegno Internazionale Alfabetizzazione all’Ecologia ed alla Qualità dell’Architettura", organizzato dalla rivista Bioarchitettura, dall’Istituto Nazionale di Architettura e dalla Provincia di Firenze. Nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, esperti di fama internazionale si confrontano oggi sul tema della bioarchitettura, ovvero di un modo di progettare e costruire basato sulle nuove consapevolezze della ecosostenibilità, della bio-compatibilità e del risparmio energetico. Perché l'architettura abbia come fine ultimo la capacità di creare luoghi in grado di rapportarsi in modo equilibrato con l'ambiente in cui si inseriscono e che inevitabilmente trasformano.

Il convegno, che si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, chiama a raccolta alcuni dei protagonisti del rinnovamento europeo dell’architettura rivolta all’uomo e all’ambiente, funzionari pubblici che hanno intrapreso azioni concrete per una più alta qualità ecologica, esperti e progettisti che nel corso degli anni hanno messo a punto e verificato proposte progettuali per ambienti di qualità. Obiettivo dichiarato dell'iniziativa, è quello di avviare un processo di alfabetizzazione all’ecologia ed alla qualità dell’architettura per sensibilizzare i cittadini e gli operatori, sia pubblici che privati.

«Come abbiamo avuto modo di notare anche attraverso le iniziative da noi promosse negli ultimi anni - afferma Mauro Tricotti, Project Sales Manager di Rockwool Italia - l'interesse verso filosofie e tecnologie costruttive eco-compatibili è in costante aumento. Sono sempre di più anche i professionisti che mettono al centro del proprio percorso di ricerca culturale, professionale e progettuale la consapevolezza di lavorare per l'uomo e per la sua salute psicofisica, operando in equilibrio con l’ambiente circostante. Questo Convegno è un passo importante per l'istituzione di un tavolo tecnico permanente teso a legare ecologia e architettura: perché la qualità degli ambienti di vita risiede innanzitutto nelle logiche di relazione».
Il Gruppo Rockwool è leader mondiale nelle tecnologie per la lana di roccia, conta 8.000 dipendenti in più di 30 Paesi e serve clienti in tutto il mondo, con 21 stabilimenti in Europa, Nord America e Asia. La missione di Rockwool consiste nella fornitura di prodotti, sistemi e soluzioni che mirino a far ottenere, nel campo della progettazione edile e industriale, elevate performance di efficienza energetica, acustica e di protezione incendio. Grazie a continue ricerche, Rockwool utilizza oggi la tecnologia di produzione più pulita al mondo nel settore della lana di roccia. Tutte le filiali hanno sottoscritto la Carta per l'Ambiente della Camera di Commercio Internazionale. E' inoltre dimostrato che un prodotto Rockwool è in grado di far risparmiare, nel corso della propria vita, fino a 100 volte l'energia necessaria alla sua realizzazione. Ciò significa ridurre considerevolmente le emissioni di CO2 e di conseguenza i danni ambientali dovuti a piogge acide, smog, effetto serra.


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